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  • Immagine del redattoreElisa Calabretta

Cosa significa essere un danzatore?

Definizione tecnica:

danzatóre s. m. (f. -trice) [der. di danzare]. – Chi danza. Il femm. danzatrice è spesso adoperato per indicare le ballerine di professione, spec. quelle che eseguono danze classiche o esotiche da sole o in coppia (mentre per ballerine s’intendono per lo più quelle che fanno parte di un corpo di ballo in spettacoli di riviste). _dizionario Treccani_


La figura del Danzatore è spesso indefinita: un misto tra perfezione e grazia, determinazione, leggerezza, austerità. Personaggi spesso introversi, disinvolti, a volte spavaldi e, ad un primo sguardo pieni di sé, a volte fragili. Un mix di caratteristiche spesso contrastanti ad un primo sguardo, "folli" come tanti li definiscono.


Ma chi sono realmente i danzatori?

Ho raccolto delle parole su carta, inconsuete per dei danzatori che hanno come mezzo di comunicazione il corpo.

Gli ho chiesto uno sforzo, uno dei tanti che sono abituati a fare, ma hanno accolto con entusiasmo la proposta.

Vi trascrivo le loro risposte alla domanda “Chi è un danzatore?”


LAURA danzatrice contemporanea

Un danzatore è come una ragnatela, assorbe e intrappola ciò che ha intorno: lo fa in due modi però. È in grado di assorbire e "rubare" quello che vede, quello che incontra, per renderlo proprio, attraverso l’immaginazione e l’esperienza. Allo stesso tempo cattura chi lo guarda, proprio come fanno le ragnatele, all’improvviso, semplicemente muovendo il suo corpo; non è una mossa violenta, è dolce, sensibile, è arte.


FEDERICA danzatrice di danza verticale

Chi è un danzatore?

Un danzatore, per me, è una colui che ha l’esigenza di comunicare il proprio universo di emozioni attraverso il movimento.

Il corpo è un foglio bianco su cui scrivere frammenti del proprio vissuto, sensazioni, stati d’animo.

Per il danzatore, danzare è un’urgenza, un modo di raccontarsi e raccontare, senza schemi e senza filtri.

Egli porta in scena i suoi punti di forza e al tempo stesso le sue fragilità, traducendo immagini, parole, suoni, ricordi in gesti.


MATTEO danzatore contemporaneo

Un danzatore è un’opera d’arte in movimento. Dietro ogni successo ci sono anni di preparazione, autodisciplina, sacrificio e sconfitte. Insieme ai suoi movimenti forgia nel tempo la sua tenacia; crea un vero e proprio linguaggio con il corpo per comunicare l’ineffabile dalla coscienza di un individuo a quella di un altro.


Quello che emerge da questa parole è una nuova definizione di danzatore.

Sì, perchè un vero danzatore non è estetica. E' tecnica ed essenza.

Una coreografia è una bozza, il danzatore la definisce con la sua personale percezione.

Tecnica, scambio (come sostiene Laura), urgenza e istinto teso al comunicare (come scrive Federica), coscienza (come ci racconta Matteo).


La figura del danzatore è inscindibile dall'essere.


All'interno di ogni coreografia emergono due mondi: l'immaginazione del coreografo e l'essenza del danzatore che rimodella il progetto per arrivare alla versione ufficiale.

L' essenza non è altro che il risultato di un percorso di vita, nella danza e non.

E' un album di vittorie sconfitte, determinazioni, attese, sacrifici, perdite, gioie, felicità, nostalgia. Un albero con in sè tutte le stagioni e foglie di diverso colore.


E' nell'atto danzato che coesistono l'idea del coreografo e la sua trasformazione attraverso il danzatore.


Nella danza è consuetudine indire audizioni per scegliere il danzatore adatto allo spettacolo, alla coreografia: perchè?

Perchè si ricerca l'essenza del personaggio, la scintilla non solo tecnica ma anche una personalità specifica, uno sguardo, un'intenzione.


Spesso i Maestri e i Coreografi riconosco già in sala prove le sfaccettature del danzatore osservando il suo atteggiamento: timido, introverso, propositivo ecc oppure catturando i segnali del corpo (un indicatore ne è ad esempio l'atteggiamento posturale).


Apro una parentesi:

Credo sia importante rispettare l'essenza di un danzatore. In alcuni casi "insistere nel modo sbagliato" viene vissuto come una costrizione che impedisce al danzatore stesso di contribuire al risultato finale.

A volte si trovano in perfetto disequilibrio ma cercano ad ogni costo di ritrovarlo almeno in sala danza. Fuori dalla porta lasciano lacrime e preoccupazioni, per essere presenti a se stessi. Non sempre ci riescono.

Trovo una certa bellezza nel loro strofinare le mani sui muscoli, come a volergli chiedere di resistere ancora un po' nonostante gli anni di fatica, nonostante tutto. Un piccolo gesto di accudimento non solo per il corpo ma anche per la mente.


Per concludere vorrei proporre una nuova definizione di danzatore che, sottolineo, appartiene alla mia personale visione:

Un danzatore è un'anima profonda che, attraverso e con il corpo, comunica una trasformazione (fluida o statica) attraverso la sua danza.

La sua peculiarità è che "arte" e "vita" si fondono in un unico percorso. E' la loro essenza ad incidere in maniera profonda sulla coreografia.

Il loro aspetto perfetto e austero, la loro compostezza, spesso nasconde fragilità che hanno bisogno di ascolto e conforto.

Questi bisogni hanno avuto per loro una sola risposta: danzare.

Lo stile di vita di un danzatore pieno di rinunce, sconfitte, traguardi e nuovi obiettivi li rende persone forti ma ciò non nega il loro animo sensibile. Hanno resistito alle ore in sala prove ma anche alle sfide della vita.



Essere danzatore significa essere profondamente recettivo verso la vita e saperlo trasformare in un susseguirsi di forme tra cui esiste un "momento di vuoto". In quel "vuoto" il danzatore libera, sente, percepisce, accudisce, sostiene, elabora una parte di sè dando vita all'arte della danza. E in questo modo "l'atto danzato" diventa un mezzo per comunicare.


Ringrazio Laura, Federica e Matteo per la loro disponibilità e per essersi, ancora una volta, esposti in prima persona; questa volta attraverso le parole.

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