
ELISA CALABRETTA
Elisa inizia a studiare danza all'età di sette anni. La passione, la curiosità e la felicità irrequieta che la accompagnava la portano a proseguire gli studi sperimentando nuove discipline quali danza classica, danza del ventre, danza contemporanea, hip hop, musical e videodance.
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Partecipa a molti concorsi vincendo numerose borse di studio e, all'età di 18 anni, entra nel corpo di ballo della “Compagnia del '29”.
Sostiene gli esami presso l' Imperial Society Teachers Dancing e continua il suo percorso formativo presso l'accademia MAS di Milano indirizzo classico contemporaneo con maestri d'eccellenza.
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E' danzatrice per la produzione “Anteprima Disney Alice in Wonderland” e per “Long Lasting Landscapes”presso l'Accademia di Brera, performer per il progetto “Cattedrale Vegetale” e coreografa per Bake off Italia 2017.
Diventa inseguito insegnante certificata di Pilates, Educatore Posturale, insegnante di danza moderna e contemporanea, classica e consegue una certificazione in flexibility.
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Con Asimmetria realizza numerosi progetti in collaborazione con Croce Rossa Italiana, Istituto Don Gnocchi di Milano e tante altre realtà dell'hiterland milanese e partecipa con i suoi allievi a diverse performance. (visita la sezione "Progetti e collaborazioni" per saperne di più)
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Nel 2021 ha bisogno di nuovi stimoli e vuole mettersi alla prova con un nuovo tipo di danza, così partecipa al primo corso di formazione di istruttore di danza verticale - metodo Cafelulè.
Conseguito l'attestato studia e sperimenta questo modo nuovo di danzare sospesi e nel 2022 decide di ampliare Asimmetria per permettere a tutti di conoscere questa nuova disciplina.
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Influenzata dal suo percorso di vita ed affascinata dal significato profondo del gesto coreografato persegue la sua personale ricerca tra forma ed individualità caratterizzata da un continuo scambio di idee e prospettive con i suoi allievi che diventano in questo senso “maestri”.
“La vera danza è ciò che esiste tra un movimento e l'altro: il tempo fisico in cui esprimiamo noi stessi”
